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Europa Sacra

lunedì novembre 27, 2006

Europa Sacra. Raccolte agiografiche e identità politiche in Europa fra Medioevo ed Età moderna, a cura di Sofia Boesch Gajano e di Raimondo Michetti.


Il volume Europa Sacra. Raccolte agiografiche e identità politiche in Europa fra Medioevo ed Età moderna, uscito per i tipi della Carocci, a cura di Sofia Boesch Gajano e di Raimondo Michetti, vuole rappresentare “un contributo alla storia della costruzione dell’Europa a partire dal versante della storia religiosa, considerata nei rapporti con la storia delle istituzioni, della società e della cultura” .
L’obiettivo, sicuramente ben realizzato, è quello di sottolineare l’importanza delle raccolte agiografiche medievali e moderne nell’ambito della ricostruzione della storia d’Europa, in quanto, proprio per le loro caratteristiche, offrono un esempio molto particolare di scrittura storica e “si pongono dunque su un terreno di confine tra una molteplicità di forma di indagine per la conoscenza della cultura storica fra Medioevo e Età Moderna” .
Il volume si articola in una serie di saggi, in varie lingue europee, organizzati in tre sezioni distinte: La sacralizzazione del territorio; Scritture agiografiche e culture religiose; Bilanci e prospettive.
Nella prima parte sono riportati studi specifici dei vari territori europei, quelli che poi si sono trasformati, secondo modalità e tempi differenti l’uno dall’altro, negli stati nazionali europei. Si passa, dunque, dal territorio di Brabante, in Belgio, del XV secolo, all’Irlanda del XVI e XVII secolo, dalla Spagna, alla Polonia, dall’Italia al Portogallo. Le compilazioni agiografiche sono, così, analizzate dal punto di vista del territorio, ma allo stesso tempo lasciano trapelare dai loro resoconti un comune modo di sentire religioso, che li unifica, quasi, in un’unica appartenenza culturale.
Gli studi contenuti nella prima parte del volume offrono la possibilità di riflettere sul livello di legittimazione del potere politico, legittimazione che può derivare proprio dall’idea di ’chiamare’ i santi a sostegno di un progetto “politico-culturale di un principe, di una famiglia nobiliare o comunque di un’autorità laica” . In questo senso le raccolte agiografiche forniscono materiale su cui riflettere e da indagare relativamente alla “nascita ed alla natura [...] dello Stato moderno, e, più in generale, ai processi di formazione degli Stati europei e alla formazione delle identità nazionali” .
La seconda parte del volume riporta, rielaborate e commentate, una serie di fonti agiografiche, spesso poco o per nulla note, al fine di trarne delle indicazioni relativamente al ruolo che la produzione agiografica ha svolto “all’interno di una più generale storia della cultura dell’età moderna” . Da questa indagine si evince la necessità per gli storici dell’epoca di una “certificazione storica e filologica [...] che assume caratteri peculiari all’interno di una produzione agiografica, proprio perché l’accertamento della verità agiografica deve coniugare in modo diretto la fedeltà al dato sovrannaturale, ispirato dalla fede, e l’impiego del dato storico, collegato con l’affidabilità del documento” .
La terza ed ultima parte del volume contiene due saggi conclusivi che, se da una parte tendono a proporre una visione complessiva del fenomeno ’agiografia come propaganda religioso-culturale’, offrono la possibilità di riflettere sulle possibili prospettive d’indagine che possono nascere da un’esperienza di studio diretta sulle fonti agiografiche.
Il volume, nella sua struttura e nei suoi sviluppi, sembra quasi voler rispondere alla domanda che Federico Chabod poneva nel suo saggio Storia dell’idea di Europa: “come e quando i nostri avi [hanno] acquistato la coscienza di essere europei” . Con i dovuti accorgimenti, si può, in un certo senso, sostenere che il tentativo di rintracciare nella ’sacralità’ dell’Europa il fondamento dell’identità europea sovranazionale, non contrasta con l’indagine di Chabod relativa all’idea di Europa. In molti punti, come relativamente al concetto medievale di christianitas che non coincide con quello di Europa , i due volumi si trovano a percorrere un sentiero quasi parallelo. Segno, questo, della sempre presente necessità d’indagare le radici della nostra identità nazionale e sovranazionale culturale europea. Il sentirsi europei, nelle forme prettamente religiose e cultuali (relative al culto) evidenziate in questo volume, non contrasta con il sentire nazionale. Riecheggiano, in quest’interpretazione, le parole di Jacques Le Goff: l’esperienza spirituale cristiana è stata trait d’union tra le varie nazioni europee. Il primo abbozzo dell’Europa, secondo il medievista, si è fondato su una duplice base: la diversificazione tra i vari popoli e regni fondati su tradizioni diverse tra loro e la cristianità, elemento comune e fondante, che modellava ed uniformava la religione e la cultura dei diversi popoli europei. In tal modo, fin dalle sue origini, l’Europa dimostra che l’unità può nascere dalla diversità delle nazioni .
La chiave di lettura interpretativa si trova nel titolo Europa Sacra ed il significato della sua scelta da parte dei curatori è esplicitata nell’introduzione: “L’Europa su cui ci interroghiamo è sacra [...] per sottolineare che il riconoscimento di tale fattore unificante non può essere ovattato dentro il contenitore ideologico-confessionale di un’Europa cristiana, né deve contribuire ad un’idea astratta ed ideale di un’Europa in divenire, che esisteva e va riscoperta, contribuendo, invece, a dischiudere anche la varietà dei percorsi cultuali, la polivalenza dei significati culturali, le metamorfosi che attengono alla storia della dimensione del sacro, così come è stata indagata nell’ambito della ricerca storico-religiosa e antropologica d’età contemporanea” .
Nonostante l’ambiguità del titolo del volume e dei suoi contenuti, ambiguità che rispecchia “l’esistenza e i termini di una dialettica tra universalità e regionalismi” , in conclusione, il volume riassume in sé e rappresenta quell’idea di Europa, che nasce nei secoli conclusivi del Medioevo, e che vede l’affermarsi delle prime istanze di una convinta appartenenza dei singoli popoli europei “ad un più vasto popolo degli europei” .

Roberta Fidanzia

Europa Sacra. Raccolte agiografiche e identità politiche in Europa fra Medioevo ed Età moderna, a cura di Sofia Boesch Gajano e di Raimondo Michetti, Carocci, 2002, pp. 432, ISBN 88-430-2377-2, Euro 26,40.
Roberta Fidanzia

Recensioni, Medioevo

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